L’artista franco-tunisino El-Seed sperimenta i calligraffiti per diffondere messaggi di pace, di unità e soprattutto umanità, in tutto il mondo. Nasce nel 1981 a Parigi, da genitori Tunisini: in casa parla dialetto tunisino e a scuola parla francese. Per questo motivo, durante l’adolescenza, sente il bisogno di riconoscersi in un’identità: è tunisino o francese?

Riconosce nei calligraffiti il modo per coniugare e armonizzare i suoi background culturali, tunisino e francese. Inizia a utilizzare la calligrafia per costruire “ponti” intorno al mondo e per diffondere le voci delle comunità che vivono in condizioni sfortunate.

“The Bridge” è una “calliscultura” realizzata sul confine tra nord e sud Corea che vuole appunto proporre un dialogo pacifico tra le due parti, purtroppo in lotta.

Le opere nelle favelas di Rio, hanno l’intento di portare speranza, pace e tranquillità in luoghi dove a stento si vive, all’ombra della metropoli.

Perception Realizza la sua opera più monumentale nel 2017 al Cairo, nel quartiere della comunità copta chiamato Zabaleen. Questa area della città è considerata depressa, sporca e marginale, abitata da “outcast”. Portare speranza e luce nella comunità viene interpretato da El-Seed attraverso un’opera su 50 edifici, visibile solo da un punto del monte Moqattam.


L’artista racconta di essere stato accolto, con il suo team, dalla comunità del quartiere come uno di famiglia. È una delle esperienze che lo ha segnato maggiormente: il nome Zabaleen deriva da “garbage”. Loro non vivono nella spazzatura, ma della spazzatura: puliscono la città.

“Chiunque voglia vedere veramente la luce del sole, deve prima strofinarsi gli occhi”
Frase del monaco copto S. Anastasio da Alessandria in Perception
https://elseed-art.com/projects/perception-cairo/
http://www.dailybest.it/art/murale-egitto-cairo-50-palazzi/