Il libanese Yazan Halwani, classe 1993, nasce a Beirut e dal 2007 si occupa di street art. Sviluppa poi la sua identità artistica in relazione alla cultura araba, che si esprime completamente attraverso i calligraffiti. Le parole, nelle sue opere, si fondono con ritratti che spesso richiamano il contesto arabo-islamico.
L’obiettivo è reinvitare e universalizzare la calligrafia. Per questo, nel processo creativo Yazan prova a “creare opere che crescano insieme alla città e non contro di essa”. La maggior parte delle volte rimuove il significato immediato delle parole in favore della forma dei grafemi. Le lettere si trasformano quindi in “pixels” di un viso, note musicali o segni dinamici. Questo è quello che secondo l’artista libanese dovrebbe rappresentare oggi la calligrafia: bisognerebbe tralasciare significato del grafema attribuito alle parole.
La calligrafia contemporanea deve focalizzarsi sul significato visivo, per dare forza alla forma del tratto di inchiostro o vernice. Per questo il messaggio delle sue opere è chiaro a tutti. Infatti, osservando i suoi graffiti, risulta immediato l’impegno socio-politico e l’inserimento in maniera decisa nel contesto urbano.
I soggetti delle sue opere, con le loro molteplici espressioni rappresentano un po’ il mondo attuale ricco di storie da raccontare. Storie che in questo stile possono diffondersi, ma soprattutto farci riflettere.
“Letters can be letters, faces and art at large”
“Le lettere possono essere lettere, volti e arte su larga scala”
Yazan Halwani
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