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Lek & Sowat: oltre i limiti dell’arte

Duo artistico sin dal 2019, Lek & Sowat propongono una forte attitudine verso gli spazi urbani, con lavori moderni su rovine cittadine. Con opere site-specific fondono calligrafia destrutturata, architettura astratte e installazioni, portando a limiti figurativi e formali la calligrafia tradizionale. Dal 2012, grazie al progetto clandestino “Mausolée”, realizzato con 40 calliwriters, il loro lavoro acquista fama e hanno le prime commissioni ufficiali. Tra 2015-2016 Frédéric Malek (1971) e Mathieu Kendrick (1978) hanno la possibilità di passare un anno in residenza a Villa Medici.

Light installation a Villa Medici, Lek & SowatL’
Light installation a Villa Medici, Lek & Sowat

Infatti una stupefacente installazione luminosa corre lungo la facciata della villa nel 2016, frutto del periodo passato in quel luogo. “Bussa Con I Piedi” è stata creata per commemorare il 350° anniversario della villa, unendo una serie di opere in una mastodontica proiezione. I motivi tipografici sono portati alla massima astrazione in un vortice dinamico che anima l’architettura. Si vede come nel corso del tempo il duo è passato dal “classico” spray a materiali e tecniche molto più studiati per giungere a un ibrido artistico. Ad esempio, durante la residenza a Roma, iniziano a utilizzare l’acqua nel processo creativo per cancellare in parte le lettere e creare una resa visiva simile al marmo.

A Streetcar named desire, Lek & Sowat, Gagliano del Capo
A Streetcar named desire, Lek & Sowat, Gagliano del Capo

L’improvvisazione, basata su un generale canovaccio, ha un ruolo importante nei progetti di Frédéric e Mathieu assieme all’adattamento delle opere ai contesti. Le architetture dei muri su cui operano influenzano sempre il risultato finale, così come i viaggi in tutto il mondo influenzano sempre il loro stile calligrafico.

We Love Delhi, Lek & Sowat con Hanif Kureshi, New Delhi

I graffiti sono, come in molti casi, il punto di partenza professionale dei due artisti. Ancora inseriscono i propri nomi e tag, anche se ormai molto astratti, nelle loro opere. È un modo di ritornare alle origini pur nell’estrema modernità di slogan e altri testi a seconda del luogo dove operano. La calligrafia è il punto fisso da cui partire continuamente per sperimentare e creare nuovi sentieri artistici.

Underground doesn’t exist, Lek & Sowat, Palais de Tokyo, Parigi
Underground doesn’t exist, Lek & Sowat, Palais de Tokyo, Parigi

Dipingere significa entrare in una sorta di trance auto indotto per ore e ore, ogni giorno, andare a casa solo per mangiare e ricominciare subito dopo. L’obiettivo futuro è uscire dalla comfort zone artistica. Ancora e ancora, per arrivare a un’arte estremamente innovativa.

https://streetartnews.net/2014/06/lek-sowat-mode2-futura-2000-underground.html
https://arrestedmotion.com/2012/04/mausolee-lek-x-sowat-paris/
https://mausolee.net