Ivan Tresoldi nasce nel 1981 nel quartiere della periferia milanese Barona. Dopo gli studi di sociologia, nel 2002, crea dal nulla un laboratorio studentesco sperimentale collegato a molti collettivi della città. Dal 2003 invade i muri di MIlano con sue poesie dipinte, tanto da arrivare ad essere considerato uno dei massimi esponenti della Poesia di Strada.
Le poesie di Ivan si incastrano nelle mura cittadine, animandole di spiriti introspettivi. Allo stesso tempo la scrittura a mano, sempre più in disuso a causa dei moderni device, riacquista importanza e diventa speciale. Le parole infondono luoghi pubblici, che vengono ricostruiti nel loro significato comunitario. Spesso le opere dell’artista-poeta milanese sembrano manifesti sociali, campagne politiche, volte al futuro, a un mondo migliore. Sono un collante di persone, di collettività che agisce direttamente, in mezzo alle stesse persone, nelle strade. In luoghi quotidiani e non in gallerie d’arte aperte solo a esperti o in libri e cataloghi costosi.
I messaggi trasmessi sono universali, perché universale è il linguaggio poetico. Di conseguenza il confronto con i popoli e gli abitanti dei luoghi dove opera è essenziale per la creazione di un’opera d’arte “su misura”. L’ultima tendenza dei writers a entrare in contatto superficialmente con la comunità non lascia segni profondi nei luoghi. Lo stesso Ivan, come artista, si è arricchito e è cresciuto tantissimo grazie al dialogo e allo scambio di idee, conoscenze, ideali, sogni. Oggi il suo stile richiama quello dei calliwriters, in un contesto impregnato però di poesia.
“È proprio la mancanza di talento che mi ha portato a scegliere qualcosa che sia un po’ la base di tutto: io non amo essere chiamato artista e forse nemmeno poeta, considero la poesia una forma di espressione
Ivan
naturale dell’animo.”
L’obiettivo dei suoi interventi è portare chi li legge alla riflessione, attraverso il forte significato delle parole proposte. È come se lavorasse a metà: la prima parte è quella scintilla che fa si che l’osservatore crei spontaneamente e personalmente la propria seconda parte. I luoghi sono sempre posti dove abbia un senso raccontare, dove sia necessario dire qualcosa, alzare la voce. Per questo spesso vengono scelti anche in base alle comunità e alle condizioni di vita che affrontano.
Negli ultimi anni lavora molto a contatto con i giovani, ha fatto vari convegni in scuole, progetti, che sono per lui importantissimi. Perché
“Il futuro non è più quello di una (s)volta.”
Ivan
http://www.i-v-a-n.net/upload_file/Presentazione_19.01.pdf
https://www.radiopopolare.it/2018/06/intervista-a-un-poeta-di-strada/
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ivan_Tresoldi