L’artista Messicano Said Dokins, classe ‘83, sviluppa lo stile dei calligraffiti sin dal 2000. Ma ha iniziato a sperimentare la street art già negli anni ‘90, che lo ha portato alla School of Arts. Il suo stile calligrafico è noto in tutto il mondo ed esplode sui muri di innumerevoli edifici pubblici. Si caratterizza per la combinazione di elementi calligrafici occidentali e asiatici dove le potenzialità delle lettere sono esplorate anche filosoficamente. Anche le tecniche sono studiate profondamente: vernice, video, light art, performance sono solo alcuni dei veicoli per i messaggi contenuti nelle sue opere.
Ibiza
Il progetto di partecipazione di Said al Bloop Festival inizia a Ibiza nell’ottava edizione. Nel 2018, approfondisce il tema HOPE realizza un calligraffiti sui muri di una scuola dell’isola. L’opera è stata realizzata con la collaborazione di molti bambini che hanno liberamente colorato le pareti. Il risultato è una fusione tra presente e futuro.
Milano
Nell’aprile di quest’anno il Bloop Festival approda a Milano. L’edizione milanese si incentra sulla comunicazione artistica a un pubblico trasversale richiamando il concetto “l’arte è per tutti”. Dalla collaborazione di Said con Spy e Bioklip Atelier è nato AMA su tre facciate di palazzine vicine in via del Turchino.
La forma imperativa del verbo “amare” propone coraggio, solidarietà e accettazione che si ritrovano nelle parole all’interno di queste mastodontiche lettere. Sono infatti frasi e idee della gente di Calvairate, quartiere conosciuto dall’opinione comune per droga, criminalità e disagio. Ma questa vuole essere l’espressione di tutti quelli che credono al quartiere e alla sua rivalutazione: segnale di umanità. Said ha realizzato anche varie attività connesse con il quartiere, come un laboratorio di calligrafia per bambini.
In un’intervista l’artista spiega il suo modus operandi: è fondamentale parlare con gli abitanti del luogo prima di realizzare l’opera, per creare qualcosa di desiderato e in accordo con le emozioni che il luogo trasmette. Per non fare qualcosa che nessuno ha richiesto, ma per esprimere le voci di una comunità.
Tutti parlano della pericolosità, della marginalità del quartiere, io credo che sia un aspetto, ma che si noti anche quanto è positiva la gente e questa è la parte cui io voglio dare riscatto: la capacità di amare.
Said Dokins
https://wumagazine.com/2019/04/09/said-dokins-calligrafia-intervista/
http://www.art-vibes.com/street-art/bloop-festival-experience-milano-ama-project/