Nato a Seattle, incorpora dinamismo e poesia nei suoi lavori multidisciplinari. Leo Shallat sviluppa un linguaggio intuitivo e simbolico, ispirato dalla danza, dalla tipografia e dalla narrazione. Esplora l’interazione tra forme di proto-parole, artigianato e oggetti quotidiani.
Quella che è nata come un’attrazione dal lavoro a pennello, si è evoluta in una potente forma di comunicazione attraverso la multimedialità. Ogni pezzo realizzato ha un inebriante flow che gli conferisce la capacità di conversare con il mondo. Le opere sono create spesso per layer, hanno strati, ognuno dei quali ha un significato e un preciso senso.
L’ultimo murales realizzato per The Crocodile a Belltown, lo rende molto orgoglioso e onorato. Leo si sente ispirato da ogni persona creativa che lo circonda o che incontra per il suo cammino. È sempre stato di indole produttiva, sempre preso a voler realizzare progetti, e per questo preso in giro da amici. Essere il proprio capo, lavorare liberamente e senza routine è ciò che ha sempre desiderato, soprattutto realizzando le sue opere d’arte.
Perfezionismo creativo
La parte progettuale che gli occupa più tempo e interesse è l’immaginazione dell’opera e la realizzazione dei primi schizzi. Il primo processo creativo è sempre un mistero, le cose prendono forma senza vincoli e senza pregressi. Un lavoro è terminato quando ogni suo elemento inizia a dialogare con l’insieme figurativo senza necessitare di ulteriori dettagli o completamenti.
La ricca sperimentazione lo porta ad usare anche oggetti come supporti quotidiani per le sue calligrafie. Oltre a piatti, copricandele e oggetti vari, incide anche il legno creando intrecci di lettere e simboli che ricordano l’arte celtica, estremamente polisemici.
“People appreciate when you reach out authentically, we’re all human.”
Leo Shallat
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