Conosciuto principalmente per l’uso della calligrafia, l’’artista romano Warios, inizia a praticarla nei primi anni 2000, per inserirsi nei “Calligraffiti Ambassadors” nel 2015. Realizza principalmente graffiti outdoor, ma ha anche collaborato con brand ed esposto in Italia e all’estero, sia collettive che monografiche. Le lettere latine sono sviluppate in stile gotico, spesso “monumentale”.
L’unione della cultura tradizionale calligrafica ai graffiti ha permesso all’artista di evolvere il proprio stile, sviluppatosi nella scena di street art romana anni ‘90. In questo processo è partito dal lettering con l’obiettivo di rendere le sue opere più grafiche e ricercate. Da qui parte la passione per la calligrafia gotica che lo porta, per un periodo, a lavorare con carte e inchiostri in modo tradizionale per giungere allo sviluppo finale del proprio stile personale.
Per Warios i graffiti non sono sinonimo di degrado, ma al contrario un fenomeno diffuso e unico, che invade la città e soprattutto la periferia di esperienze artistiche estremamente attuali e innovative. La calligrafia gioca un ruolo importante per rendere le tag apprezzabili esteticamente. La regola di non farle su edifici storici o monumenti è basilare, perché l’obiettivo non è quello di cancellare o rovinare il patrimonio culturale, ma è quello di crearne del nuovo e di trasformare i luoghi degradati n nuovi luoghi di cultura.
Il modo per riuscire a fare della propria arte anche il proprio lavoro è per l’artista lavorare sodo e studiare. Solo così anche il poliedrico mondo della street art si può affermare, attraverso i writers. La ricerca del segno è ciò che permette ad un calliwriter di rendersi unico e immediatamente identificabile, per arrivare a trasmettere messaggi profondi con le bombolette.
“Sicuramente per me adesso è molto importante diffondere questa cultura, si sta creando e affermando un movimento fatto di lettere e persone. Il fattore comunicazione per me è tutto. L’handwriting sta tornando in maniera prepotente sia nel design che nell’arte e per me è una vittoria. Anni fa eravamo emarginati, eravamo soli contro tutti. Ora sia tra chi è amante “de sta robba” ma anche tra chi è estraneo c’è interesse, soprattuto in Italia.”
Warios
http://www.goldworld.it/229041/arts/intervista-a-warios-le-mie-radici-sono-i-graffiti/
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