Realizza calligraffiti dall’inizio degli anni ‘90, come espressione della sua libertà artistica. Le bombolette sono i prolungamenti delle mani di Tarek Benaoum da quando aveva 14 anni. Dopo aver sperimentato i classici graffiti, si appassiona della calligrafia che definisce “il modo di connettersi alla sua passione per la scrittura e per la letteratura”. Allo Scriptorium de Toulouse completa la sua formazione, che si caratterizza da una varia conoscenza di stili.
Lavora in luoghi pubblici, strade, hotel, locali e in molti altri luoghi urbani. Le sue opere creano un’insieme di connessioni usando parole comuni ma ricchissime di significato come amore, violenza, vita, felicità, sesso e musica. L’universo di ispirazioni ospita citazioni, frasi di poesie, aforismi, parti di testi che creano un “semantic jamming” anti convenzionale e innovativo.
La parte semantica è racchiusa in uno stile di calligrafia Tarek rinnova, rimodella e aggiorna continuamente. A livello artistico questo gli permette di andare oltre il semplice accademicismo per produrre arte davvero unica nel suo genere. I ritratti iper realisti creano disorientamento e grande meraviglia.
Come un prisma accoglie la semplice scrittura e la scompone nei suoi mille colori, stili, emozioni e significati.
Le Clochard Celeste racchiude il testo “The Darma Bums” di Jack Kerouac (I vagabondi del Dharma). Il romanzo concentra meditazioni sul buddismo così da costituire l’apologia del misticismo della beat generation.
Sono il vuoto, non sono diverso dal vuoto, né il vuoto è diverso da me; in realtà il vuoto sono io.
Da The Dharma Bums
La sua ultima monografica, LANGAGES CELESTES / CELESTIAL LANGUAGES ospitata a Bruges, Belgio, catapulta i visitatori in un viaggio cosmico che parte dalla scrittura per raggiungere la meta dell’astrazione. Ibridi di traslitterazioni multilingue attraversano elementi celestiali invadono la mente con una dolce nebbia interiore.
L’alienazione dal tempo e dallo spazio, porta l’uomo a smarrirsi, ma è la scrittura il sentiero da seguire. Essa è infatti universale. Queste opere non sono in realtà esoteriche o ermetiche: la scrittura stessa parla e dice tutto. Esse sono un ponte verso ciò che è spirituale e altro rispetto all’immanenza del mondo. I cerchi oro, argento e gli sfondi iper cromatici richiamano il non-luogo dove si ambienta la mente umana. La virtuosità delle lettere perfettamente integrate ai pochi elementi figurativi unisce anche la grande varietà di lingue esistenti. È una metafora del mondo.
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