The InkMan nasce nel 1990 a Tunis, si laurea alla scuola di scienze e tecnologie in design. Ma già dalla tenera età è attirato dalla poesia e inizia a scrivere componimenti che esprimono amore, rispeto e tolleranza dell’umanità. È durante gli studi che scopre la tipografia e il suo forte potere visivo e figurativo. Il suo stile combina sentimenti personali a calligrafia e forme geometriche su vari supporti.
La parola USINA significa fabbrica, è un luogo dove fino al 1928 molti operai producevano calcare proveniente dal monte Boukornine. Inkman ha sentito il bisogno di utilizzare questa location per il significato e la storia che porta, come un tributo. Molti uomini che vi lavoravano sono morti, lasciando il loro ricordo, i loro spiriti nell’edificio. La calligrafia diventa il mezzo per il ricordo di tante storie, tra cui quella del nonno dell’artista.
La calligrafia non è per Inkman solo bidimensionale, ma acquista la terza dimensione nella dinamicità delle sue sculture metalliche. la luce che riflette sul materiale conferisce movimento alle lettere, che sembrano prendere vita e “sussurrare” il loro significato.
La lettera A viene analizzata come alla base del “Letters Kingdom”, nome che l’artista da al suo lavoro, e titolo della sua ultima monografica.
Come la maggior parte dei calliwriters, Inkman si impegna anche in questioni sociali, politiche e ambientali. Passion è il murales alto 24 metri che realizza nel 2015 al Monastir’IN festival per sensibilizzare sull’inquinamento marino. L’impegno sociale è per Inkman al centro delle sue opere: l’obiettivo dei suoi calligraffiti è trasmettere messaggi e cambiare in meglio il comportamento del mondo.
“It’s about trust, passion, hope,
faith and love”
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